Artista e regista sarda, nata a Cagliari nel ’73, autrice e animatrice di azioni teatrali che si distendono nel tempo e nello spazio, ha realizzato singolari percorsi di ricerca crossborder.
E’ fondatrice e direttrice artistica dell’Ass. Anachè con cui ha prodotto singolari progetti tra cui Teatri di Pace, Nuraxia e Matrilineare.
In ambito cinematografico, nel 2001 ha realizzato un videoclip promozionale per lo spettacolo “Panchine di cuori” con Marco Quonda Matteo. Ha poi partecipato al seminario di Pasquale Scimeca, organizzato all’Università di Rende, ed in questo ambito ha realizzato il suo primo corto “Rotolando”. Nel 2002 ha scritto la sceneggiatura “Il funanbolo” per il concorso “scrivicorto”.
NEL 2003 ha realizzato il suo mediometraggio Le Amazzoni
Nel 2006 ha realizzato il corto Framenti di libertà (7′) breve atto liberatorio psicomagico; ha infatti iniziato ormai da qualche tempo un percorso di lavoro che chiama simbolicamente di spicomagia e di santa drammaturgia.
Nel 2007, nel quadro dei suoi Teatri di Pace, dopo 3 mesi nel deserto di Negev in Israele, va a Gerusalemme dove dà vita alla prima scuola circense per ragazzi/e palestinesi: realizza qui CROSS IN THE WALL, documentario (40′) che è la narrazione di quella avventura di Circo in Palestina.
A seguito dell’esperienza spettacolo Filando, che si ispira al metodo psicobiologico del prof. Brebion ed alla sua psicomagia per la risoluzione dei conflitti, inizia un percorso pluriennale di ricerca/formazione col filosofo Enrico Euli all’Università di Cagliari.
Nel 2009, in una residenza artistica internazionale da lei organizzata nel Nuraghe Arrubiu di Orroli, prende corpo il progetto NURAXIA: pratiche di teatro nei nuraghi concepito in collaborazione con Manuela Ucheddu: un lavoro che attinge alle origini, contos e memoria, aiutata dai testi di Nuragheologia di Antonio Demuro. E’ raccontato nell’omonimo quaderno di lavoro (ed.2010) e nel video omonimo Nuraxia (doc.2012, 45′).
Lo sviluppo sarà MATRILINEARE azioni e narrazioni sulle tracce del cammino della Dea, ispirato al lavoro dell’archeologa Maria Gjmbutas. Nel 2014 la regista Sirka Capone ne raccoglie il senso nei video Intervista a Grazia Dentoni (7′) e Sardegna Madre Andira (5′)
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