FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA DELLE DONNE 40° edizione a Firenze
Dal 21 al 25 Novembre 2018 a Firenze DIS_UGUALI, la 40ma edizione del Festival Internazionale di Cinema & Donne presso il Cinema La Compagnia, in Viale Cavour 50rosso, e l’Istituto Francese di P.zza Ognisanti, organizzato da Paola Paoli e Maresa D’arcangelo del Laboratorio Immagine Donna di Firenze, che dagli anni ’70 a qui raccolgono e mostrano in Festival le produzioni filmiche delle donne dal mondo ampio, accendono gli schermi e condividono visioni e narrazioni cinematografiche a soggettività femminista e femminile, sul filo del presente e del passato, permettendo di conoscere e poter vedere quanto i circuiti mainstream perlopiù ignorano o marginalizzano
dal Comunicato Stampa
“raccontiamo 40 anni di cinema e donne a Firenze con anteprime da tutto il mondo e registe affermatissime che provengono dai Paesi che in questi decenni hanno tracciato la strada dell’uguaglianza nel cinema e quindi nella società. Alcune appartengono alla generazione che ha saputo, per prima, infrangere regole non scritte e quindi più restrittive, come la celebre regista svedese Suzanne Osten: 𝑭𝒍𝒊𝒄𝒌𝒂𝒏, 𝒎𝒂𝒎𝒎𝒂𝒏 𝒐𝒄𝒉 𝒅𝒆𝒎𝒐𝒏𝒆𝒓𝒏𝒂 e la più importante regista canadese Léa Pool, 𝑳𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏 𝒅’𝑨𝒖𝒈𝒖𝒔𝒕𝒊𝒏𝒆 e 𝑬𝒕 𝒂𝒖 𝒑𝒊𝒓𝒆, 𝒐𝒏 𝒔𝒆 𝒎𝒂𝒓𝒊𝒆𝒓𝒂.
Alla centralità del Québec, per l’evoluzione della storia tra cinema e donne, appartiene anche Helen Doyle, sperimentatrice/attivista di linguaggi visuali: 𝑺𝒐𝒖𝒑𝒊𝒓𝒔 𝒅’𝒂̂𝒎𝒆, 𝑪’𝒆𝒔𝒕 𝒑𝒂𝒔 𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒚𝒔 𝒅𝒆𝒔 𝒎𝒆𝒓𝒗𝒆𝒊𝒍𝒍𝒆𝒔 e 𝑳𝒆𝒔 𝑴𝒆𝒔𝒔𝒂𝒈𝒆𝒓𝒔.
Per capire cosa succede ora all’Est, presentiamo, per Polonia e Repubblica Ceca, due registe under 35 Maria Sadowska: 𝑻𝒉𝒆 𝒂𝒓𝒕 𝒐𝒇 𝒍𝒐𝒗𝒊𝒏𝒈 , storia di una sessuologa e di un libro rivoluzionario e 𝑭𝒊𝒍𝒕𝒉𝒚, racconto raffinato e durissimo di un’adolescente che subisce uno stupro, autrici di film cult nei festival e campioni d’incassi nei loro paesi.
Per la Francia, dove le registe sono una compagine numerosa e combattiva, vedi la scalata del festival di Cannes 2018, guidata dalla decana e audacissima Agnès Varda, un modello di originalità e creatività senza tempo, cui rendiamo omaggio nel nostro poster firmato da Gianni Dorigo, la scelta è vastissima. Marie Castille Mention-Schaar, con il suo film d’apertura 𝑳𝒂 𝑭𝒆̂𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒔 𝒎𝒆̀𝒓𝒆𝒔 sottolinea la forza di questa relazione materna primaria nell’elaborazione delle storie che ci appartengono e nella comunità universale e speciale che sanno creare.
La spagnola Yolanda Villaluenga e l’austriaco Peter Stephan Jungk esplorano la relazione tra fotografia, vita e cinema, attraverso due grandi fotografe del presente e del passato: Isabel Muñoz ed Edith Tudor Hart. Il Portogallo con Cristina Pinheiro: Menina e Susana Nobre: 𝑻𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏 ricerca la finzione nell’autenticità delle storie personali: l’infanzia da “straniera” e l’arrivo di una figlia all’interno di una coppia.
La Svizzera di Lisa Brühlmann, attrice e regista al primo e notevole lungometraggio, 𝑩𝒍𝒖𝒆 𝑴𝒚 𝑴𝒊𝒏𝒅 è quella dei cambiamenti dell’adolescenza.
Molta Italia. Emanuela Piovano, da 𝑳𝒆 𝒓𝒐𝒔𝒆 𝒃𝒍𝒖, con cui tutto comincia, alla storia della sua impresa culturale “Kitchen Film”, Giovanna Gagliardo, che ha inventato uno stile nuovo nel documentario, dalla prima sceneggiatura per il film che ha segnato il ‘68 italiano, firmato da Miklós Jancsó, 𝑳𝒂 𝒑𝒂𝒄𝒊𝒇𝒊𝒔𝒕𝒂, interpretata da Monica Vitti e il recentissimo 𝑰𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂. Bellissime storie anche di vita. Elisabetta Lodoli, 𝑴𝒂 𝒍’𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄’𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂?, un successo internazionale che racconta magistralmente la rieducazione di tre uomini violenti. Matilde Gagliardo con i suoi più recenti video-ritratti, Silvana Profeta e Emanuela Mazzina con l’omaggio/inchiesta alle donne che hanno votato per la prima volta nel 1946 𝑺𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒓𝒐𝒔𝒔𝒆𝒕𝒕𝒐. Silvia Lelli, con 𝑽𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂: 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐, ci ricorda che la violenza è sempre senza parole. E infine Claudio Sestieri, sceneggiatura di Patrizia Pistagnesi e costumi di Lia Morandini, firma 𝑺𝒆𝒈𝒖𝒊𝒎𝒊, esplorazione contemporanea del mistero della Musa nella vita d’artista.
Per gli Usa, uno dei primi film di Amalie Rothschild, 𝑾𝒐𝒐 𝑾𝒉𝒐? 𝑴𝒂𝒚 𝑾𝒊𝒍𝒔𝒐𝒏, ritratto di una grande artista Pop, che a sessant’anni, dopo una vita normal familiare, si trasferisce da sola a New York e vive la sua stagione artistica e umana più felice.
In chiusura, il più recente lavoro della regista tunisina del momento, Kaouther Ben Hania, 𝑳𝒂 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒆 𝒍𝒆 𝒃𝒆𝒔𝒕𝒊𝒆, che, come il precedente già mostrato a Firenze, 𝑳𝒆 𝑪𝒉𝒂𝒍𝒍𝒂𝒕 𝒅𝒆 𝑻𝒖𝒏𝒊𝒔, gioca tra finzione e realtà per raccontare la Tunisia di oggi e lo stupro universalmente problematico. Interverrà l’attrice protagonista Mariam Al Ferjani.
Il programma di corti mostra il futuro presente delle autrici: Emanuela Mascherini, Sandra Somigli, Alice Rotiroti, Gloria Aura Bortolini, Renata Berti, Margherita Ferri, Asya Mozhegova e Kirsten Gaynet, Mia L. e Carolina Mancini. C’è speranza se questo succede a Cinema e Donne…
Per le/i più giovani. Bando di concorso: IO SONO QUI per corti e cortissimi girati con lo smartphone riservato alle/i giovani dai 18 ai 25 anni che abitano nella Città Metropolitana di Firenze.
usi lo smartphone per realizzare filmati? documenti quel che vedi con il tuo telefono? sai costruire storie brevissime da girare con gli amici? sei un/a videomaker o ti piacerebbe esserlo? Allora rispondi al bando del concorso a premi IO SONO QUI bando del Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze, con il contributo e il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze
Per informazioni telefonare al 3343124394 o richiedere il bando e scheda di iscrizione a dicinema@virgilio.it
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