LOTTOmarzo2017 NONUNADIMENO
aderiamo alla mobilitazione dell”8 marzo 2017 contro la violenza maschile sulle donne PER L’INVIOLABILITA’ partecipando allo sciopero globale indetto in 40 paesi del mondo nella rete NON UNA DI MENO Sardegna
Manifestazione indetta dalla rete NON UNA DI MENO Cagliari MERCOLEDI’ 8 MARZO 2017 h. 9-30
incontro per il corteo a V.le Buoncammino (fronte ex carcere) dalle ore 9,30 e conclusione in P.zza del Carmine fino alle ore 22
Il valore delle nostre vite è affermato e nemmeno lontanamente messo in dubbio, nè rimesso alla valutazione altrui, comunque si presenti: Uomo, Stato, Chiesa, Cultura patriarcale.
Le nostre vite valgono, eccome se valgono! Dunque scioperiamo
Come Circola, aggregazione a soggettività femminista di cinema multimedia e linguaggi degli immaginari, ci piace condividere da alcune donne sapienti alcune domande ed emergenze, come linea di orizzonte che ci orienta nelle visioni in questo presente inquietante:
“ la nostra libertà è stata guadagnata. Saremo capaci di difenderla? O sarà facile riportarci all’asservimento?”
“Per questa rivoluzione che ci riguarda che cosa siamo disposte a fare?”
“perché, se è il corpo delle donne l’oggetto del contendere, proprio per questo il corpo delle donne deve essere frontiera invalicabile alla barbarie del dominio e del possesso”
“Possiamo aprire lo scenario inedito di un diverso e più vero stare insieme tra donne e uomini, dove nessuno è più servo dell’altro, oppure possiamo sprofondare nel disastro della vulnerabilità globale”
“C’è un fatto grave che segna profondamente la cultura: il nome della madre viene fatto sparire. Questo deve cambiare. Non credo una parola di chi si dichiara favorevole alla libertà delle donne e che non lo ritiene un’urgenza. E’ una prova, è un test. Sono stufa di salamelecchi, di falsa attenzione, di condiscendenza, di chiacchiere”
(da Alessandra Bocchetti “Cosa siamo disposte a fare per difendere la nostra libertà?” in 27ora, 2015)
“Abbiamo guardato per 4000 anni. ORA ABBIAMO VISTO”
“La differenza femminile sono millenni di esclusione dalla storia: APPROFITTIAMO DELLA DIFFERENZA”
(da Carla Lonzi. Manifesto di Rivolta, 1972)
“L’eros è l’affermazione della forza vitale delle donne; è quell’energia creativa e potente, che noi oggi rivendichiamo di conoscere e usare e che vogliamo riportare nel nostro linguaggio, la nostra storia, i nostri balli e i nostri amori, il nostro lavoro e le nostre vite.
La forza delle donne sta nel riconoscere che le differenze tra noi sono creative. La nostra sopravvivenza futura si baserà sulla nostra abilità di rapportarci tra noi. Noi donne, se vogliamo cambiare la società in modo profondo, dobbiamo riconoscere il potere creativo delle nostre differenze”
Il mio lavoro è parte di un continuum del lavoro di tutte le donne, del nostro rivendicare questa terra e il nostro poter riconoscere che questo lavoro non è cominciato con la mia nascita né finirà con la mia morte. All’interno di questo continuum, la mia vita e il mio amore e il mio lavoro hanno un potere particolare e un significato in relazione alle altre e agli altri (da Audre Lorde. Usi dell’erotico. L’erotico come potere e Gli strumenti del padrone non smantelleranno mai la casa del padrone, 1978 in Sorella Outsider. Scritti politici, ed. it. a cura di Margherita Giacobino e Marta G. Guida, Il dito e la luna, 2014 )
il nostro sciopero è per amore del mondo
Scioperiamo per
la libertà e l’inviolabilità femminile, l’autodeterminazione dei corpi e
dei desideri
un’educazione e un’istruzione libere dagli stereotipi di genere
la libera circolazione delle persone
la tutela delle donne e degli uomini migranti
il riconoscimento del lavoro
il reddito minimo per la vita
la salute ecologica della terra
“LOTTIamo” contro
la violenza maschile sulle donne
la violenza machista sui diversi orientamenti di genere e sessuali
la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza
e l’obiezione di coscienza nella sanità pubblica
la violenza del potere economico, del mercato e del debito
la violenza della guerra e del militarismo
la violenza delle politiche antimigranti
la violenza delle politiche coercitive di Stato
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