questioni di vita, di cinema, di scuole
Nata a Teheran nel 1979 è una delle più giovani tra le attive e volitive registe iraniane. Fare cinema è stato per lei luogo di formazione, palestra di lavoro e misura di creazione e impegno.
Abbandonata la scuola da giovanissima, per averne verificato l’indeguatezza ai suoi bisogni reali di sapere e di realtà, è cresciuta nelle attività del cinema e sui set del padre Mohsen: nell’88 compariva nel ruolo di una piccola zingara nel film The Cyclist; a partire da The Silence del ’97 ha iniziato a collaborare sistematicamente come assistente. Girava intanto brevi video suoi: il racconto Desert ed il documentario Style in Painting.
La Makhmalbaf Film House è stata la sua palestra rigorosa e amata, di cinema e insieme di senso di sé e di dignità creativa: “mio padre mi ha aiutata nelle scelte – dice Samira – ma presto tutte/i potranno fare cinema grazie alle nuove tecnologie digitali.
Io ho girato La mela a 18 anni e oggi a Teheran ci sono 10 registe. Poche certo, ma l’importante è indicare e mostrare che si può”.
La Makhmalbaf Film House è una scuola di cinema, rigorosa, aperta e amica. L’ha fondata Mohsen, preside, insegnante e stimato regista di Teheran (ora molti schermi sono accesi sul suo Viaggio a Kandahar emozionale e autentico bel film) che sa attentamente osservare (certo più delle pruderie voyeristiche di questo nostro occidente sdegnato e grondante di falsa coscienza).
E’ una scuola in cui le ragazze sono autorizzate alla ricerca del senso a partire da sé, possono imparare “e mostrare che si può”.
Ci piace ricordare, per esempio, che al Festival di Venezia dello scorso anno, presentato fuori concorso, è stato accolto da grande calore di pubblico e critica The day I Became a Woman (Il giorno in cui sono nata) primo lungometraggio di Marziyeh Meshini: anche lei ha studiato cinema per 5 anni alla M. Film School e dal ‘98 è stata assistente di Mohsen e di Samira
Con La Mela (selezione ufficiale a Cannes ’98) Samira Makhmalbaf si è proposta all’attenzione dei più prestigiosi festival internazionali e del pubblico anche d’occidente: mostrava visivamente, al cuore e con poesia, la segregazione di due bambine, ma non solo, e la tranquilla autorità di una donna che ha le idee chiare e le persegue.
E’ stata la più giovane regista in giuria internazionale al Festival del Cinema di Locarno ‘98 (che, va detto, si è distinto, con la direzione di Marco Muller, per la sua politica di attenzione alle differenze ed alle cinematografie no global), prima di essere in giuria al Festival di Venezia 2000.
Nel 2000 con Lavagne ha avuto il Gran premio della Giuria a Cannes.
1998 is Sib la Mela
2000 Tkahte Siah Lavagne 2001 God, Construction Destruction 11’9″01 2003 5 at the Afternoun
http://www.iranian.com/Arts/2000/May/Samira/ immagini e info dettagliate sul lavoro di Samira Makhmalbaf
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