Fumettista e autrice di grafic novel singolarissime, Marjane Satrapi è nata nel 1969 a Rasht, in Iran.
Cresciuta a Teheran, all’epoca della guerra contro l’Iraq si è trasferita a Vienna, dove ha proseguito i suoi studi. Tornata in Iran si è diplomata in Belle Arti, ma i suoi progetti non sono piaciuti al regime per cui ha lasciato di nuovo il suo paese. Dopo aver studiato arte a Strasburgo si è trasferita a Parigi dove vive.
Ha raggiunto la fama internazionale con Persepolis, grafic novel sulla sua vita e insieme sulla storia iraniana raccontando la sua educazione sentimentale di bambina e donna dentro la memoria comune.
Il film omonimo, diretto da lei stessa insieme con Vincent Parannaud, uscito nel 2008 è stato candidato all’Oscar ed ha ricevuto il Gran premio della giuria di Cannes.
“Persepolis“ è un intenso e avvincente racconto della storia di una ragazzina vivace e impavida nell’Iran della rivoluzione islamica, negli anni sanguinosi della guerra con l’Iraq, della tortura e delle esecuzioni degli oppositori, che non le impediscono comunque di fare il lavoro della coscienza (sotto il velo scuro imposto dal regime) e di rubare insieme il punk, gli ABBA e gli Iron Maiden. Marjane Satrapi riesce nell’impresa di mostrare l’inviolabilità del corpo e della mente e di giocarci ironicamente, nonostante il nero del fondamentalismo ma anche del vivere nell’occidente …
Trasferisce sul grande schermo i quattro volumi della sua autobiografia a fumetti mantenendone lo spirito graffiante, il realismo distopico e la semplicità bidimensionale del segno, una rarità ed un’eccellenza in epoca di 3D e di iperrealismo computer-graphic. Usa quasi esclusivamente il bianco e nero con qualche folgorante sprazzo di colore. Grande successo di pubblico e critica.
… Ma io, che sono un’iraniana che ha trascorso più di metà della sua vita in Iran, so bene che questa immagine è lontana dal vero. E’ per questo che scrivere Persepolis è stato così importante per me … Credo che non si possa giudicare una nazione intera per gli errori di pochi estremisti. E non voglio che vengano dimenticati tutti quegli iraniani che hanno perso la vita in prigione per difendere la libertà, coloro che sono morti nella guerra contro l’Iraq, che hanno subito la repressione dei diversi regimi, che sono stati costretti a lasciare le loro famiglie e fuggire dal loro paese. Si può perdonare ma non si deve dimenticare.
(dalla sua introduzione a Persepolis, a Parigi, settembre 2002)
Ai primi di marzo 2008 il film è uscito nelle sale anche in Italia.
Un lavoro di animazione cinematografica che non ha il confronto con la più avanzata produzione tecnologica; realizzato tutto con disegni a mano. Lo storyboard è stato realizzato da lei stessa con 80.000 disegni realizzati a mano. Caratterizzato dall’icasticità bidimensionale del segno – una rarità in un’epoca di 3D e di iperrealismo computer-graphic – e l’uso quasi esclusivo del bianco e nero con qualche folgorante sprazzo di colore.
Torna al cinema dopo 4 anni con Pollo alle prugne, portando sullo schermo un altro suo lavoro di grafic novel, in cui racconta gli ultimi giorni di vita di un violinista che ha deciso di morire. Una commedia dolce-amara, che parla del rapporto tra un artista frustrato nella sua passione e il mondo intorno. Presentato al Festival del cinema di Venezia 2011.
In edizione italiana sono reperibili i seguenti volumi:
Il drago Aidar, Mondadori 2003
Persepolis. Storia di un’infamia, (4 voll), Sperling & Kupfer 2004
Taglia e cuci, Lizard 2004
Pollo alle prugne, Sperling & Kupfer,2004
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